Epatite C

Eradicare l’epatite C senza mandare in bancarotta l’Ssn: ecco come

L’eradicazione dell’epatite C si ottiene eliminando completamente i cibi con glutine. Il glutine con meccanismo autoimmune causa steatosi epatica!
La Malattia Celiaca è una causa frequente di elevazione delle transaminasi. CHI HA EPATIE da virus B o C ha una celiachia non diagnosticata o gluten sensitivity che gli causa Malattie autoimmuni tra cui malattia autoimmune del fegato predisponendo il fegato all’ingresso dei virus dell’epatite!

Una ipertransaminasemia cronica, in alcuni soggetti, può rappresentare l’unica manifestazione clinica della malattia celiaca, senza che si siano manifestati disturbi gastrointestinali o altri sintomi tipici dell’intolleranza. Si ipotizza che il fenomeno sia legato ad un’aumentata permeabilità della mucosa intestinale danneggiata, faciliti l’assorbimento di numerose sostanze tossiche, sia endogene sia esogene, che raggiungerebbero il fegato attraverso la circolazione portale. Il glutine inoltre può danneggiare le cellule epatiche con meccanismo autoimmune.

Il meccanismo sottostante alla sofferenza epatica in corso di malattia celiaca è ancora poco compreso. L’elevazione delle transaminasi in corso di malattia celiaca si risolve nella maggior parte dei casi con l’eliminazione del glutine dalla dieta. Ciò suggerisce l’esistenza di una relazione causale tra

l’assunzione di glutine, il danno intestinale indotto dal glutine e la sofferenza epatica.

Nel corso della malattia celiaca la riduzione della funzione di protezione esercitata dalla mucosa intestinale cronicamente infiammata determina una aumentata permeabilità intestinale. L’aumento della permeabilità intestinale facilita il passaggio di tossine, antigeni e molecole dell’infiammazione (citochine e autoanticorpi) dal lume intestinale nel sangue e, di conseguenza, nel fegato, dove giunge tutto il sangue proveniente dall’intestino. Gli anticorpi diretti contro l’antigene della celiachia (transglutaminasi tissutale) ” sono presenti anche nel fegato ed in altri siti extra-intestinali e ciò rende molto probabile che sia il sistema immunitario a svolgere un ruolo determinante nell’induzione del danno Epatico in corso di Malattia Celiaca. La maggior parte dei soggetti con danno epatico conseguente alla Malattia celiaca non presentano segni e/o sintomi caratteristici di malattia epatica al momento della diagnosi, sebbene in molti di essi siano frequenti sintomi non specifici di malattia epatica, quali malessere e astenia. Nella maggior parte di questi soggetti l’esame obiettivo, per quanto concerne la malattia epatica, è normale. Segni obiettivi di malattia epatica sono presenti solo raramente in quei soggetti che abbiano sviluppato una malattia di fegato avanzata: fegato e milza ingranditi, ascite (liquido libero nella cavità addominale), ittero(colorito giallastro della cute e delle mucose) , edema (liquido presente nel tessuto sottocutaneo) agli arti inferioriori, eritema palmare (colorito rosso delle palme delle mani) spider naevi (sorta di angiomi a forma di stella o di ragno).
Nella maggior parte dei casi di diagnosi di celiachia si riscontrano valori elevati di transaminasi nel sangue, “spia” di un possibile danno a carico del fegato. In effetti non di rado il paziente celiaco è affetto anche da un’epatite infiammatoria che quasi sempre tende a regredire in seguito all’adozione di una dieta senza glutine, unica terapia per ridurre i sintomi della celiachia. L’associazione è così frequente da aver spinto molti specialisti a consigliare i test diagnostici per la celiachia ( attenzione alla gluten sensitivity in cui i test per la celiachia non risultano ) quando si ritrovano di fronte a un paziente che ha le transaminasi alte. Si deve sospettare una celiachia non diagnosticata o gluten sensitivity anche in presenza di calcoli nella colecisti o nel coledoco (il dotto che porta la bile dalla cistifellea all’intestino).
Il glutine può causare altre malattie autoimmuni del fegato: come la colangite sclerosante e la cirrosi biliare primitiva. Il consiglio che do è quello di seguire la dieta senza glutine per almeno sei mesi, prima di ripetere gli esami. Le transaminasi potrebbero rientrare nella norma.


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