Fibromialgia

Fibromialgia

Vi è una correlazione tra glutine e fibromialgia

Una celiachia non diagnosticata o GLUTEN SENSITIVITY causa:

1) alterazione del sistema immunitario

2) ipofunzione tiroidea con ingresso di batteri e virus dalle vie aeree superiori e infiammazione sistemica a tutto il corpo con sintomi di infiammazione e quindi dolori a tutto il corpo sindrome fibromialgica.

3) aumentata resistenza insulinica o diabete nascosto con incapacità a metabolizzare i carboidrati, il livello glicemico alto nel sangue potenzia la crescita dell’infiammazione e dei batteri.

4) infiammazione intestinale detta colite o colon irritabile o sindrome da overgrowth batterico. L’abnorme proliferazione di batteri nel lume del piccolo intestino secondaria a modificazioni dell’“ecosistema intestinale rende l’intestino poroso causando la cosidetta

sindrome dell’aumentata permeabilità intestinale Quando l’intestino diviene “poroso”, tossine, batteri, virus, miceti, parassiti ed altre sostanze che dovrebbero rimanere all’interno del tratto gastro-intestinale per essere eliminate, passano invece nel sangue e nella linfa e, attraverso la circolazione, in moltissimi altri distretti, causando una miriade di disturbi, prevalentemente dovuti ad una attivazione anomala del sistema immunitario, che attacca queste particelle “estranee” generando una reazione immunitaria ed infiammatoria.

Una volta entrate nel sangue, queste sostanze tossiche e i batteri intestinali possono dare origine a vari disturbi da sovraccarico tossinico: stanchezza, cefalea, confusione mentale, perdita di memoria, forme reumatiche ed artrosiche, fibromialgia.

Fibromialgia: osservata per la prima volta infiammazione cerebrale
15-01-2019
Popular Science
E’ stato riportato per la prima volta il riscontro di infiammazione nel cervello dei pazienti con fibromialgia. Questo reperto è emerso in uno studio congiunto su 31 pazienti effettuato da Daniel Albrecht della Harvard Medical School di Boston e da Anton Forsberg del Karolinska Institute di Stoccolma. Per quanto si siano accumulate evidenze del fatto che l’infiammazione cerebrale svolga un qualche ruolo nella fibromialgia, il presente studio è stato il primo a presentare evidenze dirette di attivazione gliale cerebrale in questa patologia cronica scarsamente compresa e difficile da trattare. Secondo i ricercatori l’attivazione gliale osservata determina il rilascio di mediatori infiammatori che si presume sensibilizzino le cascate del dolore e contribuiscano a sintomi come l’astenia. Queste evidenze potrebbero aprire le porte a nuovi trattamenti e portare conforto a coloro che si sono sentiti dire che i loro sintomi sono di natura psicologica. Non sono attualmente disponibili buone opzioni terapeutiche per la fibromialgia, e quindi l’identificazione di un potenziale target terapeutico potrebbe portare allo sviluppo di trattamenti innovativi e più efficaci. Peraltro il riscontro di cambiamenti neurochimici obiettivi nel cervello dei pazienti con fibromialgia dovrebbe aiutare a ridurre la stigmatizzazione persistente affrontata da molti pazienti, a cui spesso si dice che i loro sintomi sono immaginari e che non abbiano nulla di realmente patologico. La fibromialgia interessa attualmente 4 milioni di adulti negli USA: il presente studio ha riscontrato elevati livelli del marcatore gliale noto come TSPO, una proteina di traslocazione, in diverse regioni del cervello dei pazienti con questa patologia, ed è emerso anche che il grado di attivazione gliale è in correlazione con il grado di astenia riportato dal paziente. Fonte: Brain Behav Immun online 2018

Stanchezza cronica: è nel nostro intestino e non nella nostra testa
Per la prima volta, i ricercatori della Cornell University riferiscono di aver identificato marcatori biologici della malattia nei batteri intestinali e agenti microbici infiammatori nel sangue.

In uno studio pubblicato il 23 Febbraio dalla rivista Microbiome, il team descrive come ha correttamente diagnosticato l’encefalomielite mialgica / sindrome da affaticamento cronico (ME / CFS) nell’83% dei pazienti, attraverso campioni di feci e di sangue, offrendo una diagnosi non invasiva e un passo verso avanti verso la comprensione della causa della malattia.

Il microbioma intestinale nei pazienti con sindrome da stanchezza cronica non è sano e porta a sintomi gastrointestinali e infiammatori, La rilevazione di una anomalia biologica fornisce ulteriori prove contro l’ipotesi che la malattia abbia un’origine esclusivamente psicologica.

I ricercatori hanno scoperto marcatori specifici di infiammazione nel sangue delle persone affette da sindrome da stanchezza cronica, probabilmente a causa di una maggiore permeabilità intestinale causata da problemi intestinali che permette ai batteri di entrare nel sangue. I batteri nel sangue innescano una risposta immunitaria che può peggiorare i sintomi della malattia.