TUMORE AL POLMONE

Allarme tumore polmone:  si sviluppa in chi non ha mai fumato in vita sua. Le cause? 
L’ipotesi è uscita nella conferenza internazionale dell’International Association for the Study of Lung Cancer, a Vienna. E’ partito l’invito a concentrare le ricerche sugli effetti di ambiente e germi sul tumore al polmone, il carcinoma polmonare in chi non fuma!

Sappiamo che i batteri furono i primi esseri viventi sulla terra, che in grado di sopravvivere praticamente in qualunque condizione ed in qualunque ambiente, fuori e dentro di noi, sappiamo anche che, in rapporto all’uomo, ci sono quelli “buoni” e quelli “cattivi!

Infatti, sapevate che i batteri sono strettamente connessi allo sviluppo non solo di patologie infettive, ma anche di tumori?

Inoltre, avreste sospettato che piccoli organismi abitassero non solo la nostra pelle o la nostra bocca e l’intestino, ma anche il polmone?

Il tumore del polmone

Recentemente è stato messo in evidenza il fatto che alcuni di questi microrganismi commensali (microbiota) potrebbero promuovere un’infiammazione a livello polmonare e che questo evento a loro volta porterebbero ad una promozione del tumore al polmone.

Il tumore ai polmoni è tra i cinque tumori più frequentemente diagnosticati In Italia e nel mondo (figura 1) sia tra gli uomini che tra le donne. Si può sviluppare nelle cellule bronchiali, nei bronchioli e/o negli alveoli. 

E’ classificato in due tipologie basandosi sulla grandezza delle cellule al microscopio: tumore polmonare “a piccole cellule” e “non a piccole cellule”, secondo la nomenclatura anglosassone rispettivamente SCLC (small cell lung cancer) e NSCLC (non-small cell lung cancer). A questa seconda categoria appartengono l’85% dei tumori al polmone, tra cui adenocarcinoma, carcinoma a cellule squamose e carcinoma a cellule larghe.

Polmone e microbiota

Fino al 2016 si pensava che il tessuto polmonare sano fosse “sterile”, cioè privo di batteri. Oggi invece si sa che il tratto respiratorio, proprio come altri tessuti mucosali (per esempio l’intestino) è colonizzato da un insieme eterogeneo di popolazioni batteriche, microorganismi commensali che convivono con l’uomo senza danneggiarlo, prendendo il nome di microbiota (dal greco micròs “piccolo’ e biòs “vita”). In effetti, il tessuto polmonare è in costante contatto con l’ambiente esterno tramite il respiro e quindi in costante contatto con differenti microrganismi.

Sappiamo anche che il microbiota polmonare plasma la risposta immunitaria in questa sede e dunque è responsabile di omeostasi e/o patologie. Quindi, cambi in queste comunità microbiche possono essere associate a gravi patologie polmonari, come ad esempio asma, fibrosi cistica, o tumori.

Queste sono spesso aggravate da infezioni polmonari, causate da microorganismi che, a differenza dei simbionti, sono riconosciuti dal sistema immunitario come patogeni e che causano una grave risposta infiammatoria, dovuta principalmente al ruolo della prima linea di difesa del nostro organismo costituita dall’attivazione di macrofagi e neutrofili.

Allora il microbiota, promuovendo l’infiammazione, può diventare alleato nella promozione del tumore al polmone.

Polmone e sistema immunitario 

È stato anche dimostrato che il sistema immunitario presente nel tessuto polmonare regola l’omeostasi orchestrando la risposta immunitaria in questa sede e sorvegliando il polmone dall’attacco di microrganismi patogeni.

L’immunità polmonare è mantenuta stabile da un network di cellule immunitarie residenti che interagiscono costantemente con il tessuto circostante. Una disregolazione della risposta immunitaria in questa sede è responsabile dal passaggio da uno stato di salute ad uno stato d’infiammazione.

In questa situazione, non essendo più mantenuta l’omeostasi, tra l’altro costantemente disturbata dall’ambiente esterno, si ha l’insorgenza di patologie a carico del tratto respiratorio.

Oramai è ben noto che lo sviluppo del tumore ai polmoni è caratterizzato da infiammazione cronica del tessuto e da un accumulo di sostanze pro-infiammatorie rilasciate proprio da una risposta immunitaria cronica, dunque da una disregolazione della risposta immunitaria.

In uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell a gennaio di quest’anno, un gruppo di ricercatori di Cambridge ha sottolineato proprio l’interazione che intercorre tra il microbiota e lo sviluppo di tumore al polmone dovuto da un’alterata risposta immunitaria.

Recentemente, è stata scoperta un’associazione tra l’intestino e il microbiota polmonare [ 1 ]. Questo interessante concetto di asse intestino-polmone suggerisce che le cellule immunitarie, come le cellule T e B, attivate attraverso meccanismi infiammatori dovuti al microbiota intestinale, attraversano il tratto gastrointestinale, si diffondono ai polmoni per vie linfatiche o ematogene, attivano le cellule immunitarie polmonari e inducono diverse malattie respiratorie [2 ]. Inoltre, le malattie polmonari croniche come il cancro sono associate a un microbiota delle vie aeree disbiotico e si verificano comunemente insieme a disturbi gastrointestinali [ 3 , 4 ] e gli individui con sindrome dell’intestino irritabile a volte hanno una funzione polmonare compromessa [ 5 ], suggerendo che i cambiamenti in un compartimento potrebbero influenzare l’altro compartimento per quanto riguarda la composizione o la funzione microbica.Inoltre, i metaboliti prodotti dai batteri e dall’organismo ospite possono modificare il metabolismo e l’infiammazione [ 6 ]. Ad esempio, il butirrato, un prodotto di fermentazione delle fibre, è indispensabile per la salute della funzione del colon ed è associato ad effetti antinfiammatori ed è in grado di diminuire la tumorigenesi [7]. Il butirrato aumenta anche la produzione di mucina e aumenta la funzione di barriera intestinale attraverso la giunzione stretta di claudina-1 e quindi la riduzione dei livelli di butirrato è associata a cambiamenti disbiotici e aumenta la permeabilità intestinale ai batteri [ 8 ].

A differenza dei fattori genetici e delle mutazioni associate a diversi tipi di cancro del polmone [ 9 ], i fattori microbici che possono essere responsabili dello sviluppo del cancro del polmone non sono ben compresi dalla medicina ufficiale!! 
Diversi studi hanno rilevato che il rischio di cancro ai polmoni nelle persone con malattia celiaca e a dieta senza glutine, hanno un rischio inferiore alla media, di broncopneumopatia istruttiva cronica e cancro ai polmoni !
Sono complessi i meccanismi che stanno alla base del rischio di sviluppo di infezioni polmonari e cancro, la causa è sempre una celiachia non diagnosticata o gluten sensitivity e cercherò di spiegarli .
il glutine causa colon irritabile, immunodeficienza, ipofunzione tiroidea con infezioni batteriche e virali croniche polmonari, malattia autoimmune con produzione di anticorpi anti polmone , diabete con livello glicemico alto che mantiene lo stato infiammatorio cronico.
Chi soffre di asma allergico è celiaco non diagnosticato
Il glutine è il maggior responsabile nel causare colon irritabile e disbiosi intestinale

La disbiosi, cioè l’alterazione qualitativa e quantitativa del microbiota intestinale, verificata con i test specifici di ultima generazione, può determinare a livello intestinale:

  • ridotta digestione della gliadina, con presenza di peptidi gliadinici più grandi ed in grado di creare danni alla mucosa intestinale
  • alterazione della funzione di barriera della mucosa intestinale, che diventa più permeabile ai peptidi gliadinici
  • alterazione della risposta immunitaria ed infiammatoria locale
  • Il consumo di glutine danneggia le pareti intestinali causando permeabilità intestinale ovvero le giunture serrate che dividono l’intestino dal circolo sanguigno si allargano lasciando passare proteine indigerite, batteri, virus e sostanze che non dovrebbero entrare in circolo nel nostro organismo. Nel tempo la permeabilità intestinale se non curata può portare alla nascita di malattie autoimmuni 
  • Anticorpi. Il glutine contribuisce alla formazione di anticorpi. Gli anticorpi possono causare la secrezione di sostanze chimiche infiammatorie che portano al danno tissutale. Inoltre, attraverso un processo chiamato mimetismo molecolare, gli anticorpi possono avere una reazione incrociata con i tessuti del corpo causando una malattia autoimmune che può variare a seconda dei tessuti che vengono attaccati. Le analisi di laboratorio che misurano questi anticorpi non sono tipicamente associati con glutine perché la maggior parte dei medici non sono preparati in modo adeguato per identificare il collegamento, spiega il Dr. Fasano.
  • Dallo studio, a cui ha partecipato anche l’Università di Salerno con Carolina Ciacci (responsabile del centro delle malattie immunologiche gastrointestinali) e con la ricercatrice Fabiana Zingone, è emerso come le persone celiache risultino maggiormente esposte al rischio di contrarre infezioni polmonari. C’è molto interesse, soprattutto nel mondo scientifico, nei riguardi della sensibilità al glutine per le persone non celiache, ma sappiamo poco sui rischi associate a questa condizione.
  • Questo studio è stato condotto con l’obiettivo di confrontare il rischio di malattie autoimmuni in pazienti con sensibilità al glutine non celiaci (SGNC) e indagare lo sviluppo di anticorpi antinucleari (ANA).
  • Gli anticorpi anti nucleo (ANA) sono una categoria molto ampia di autoanticorpi, ovvero anticorpi che l’organismo produce contro se stesso. Sono correlati a numerose malattie autoimmuni, tra le quali soprattutto il lupus eritematoso sistemico, ma anche in altre malattie infiammatorie croniche, quali epatopatie e malattie polmonari.
  • La più frequente complicazione della celiachia, causa di immunodepressione, è l’iposplenismo, che si sviluppa solo nel celiaco adulto esposto al glutine per molti anni, e che, causando una ridotta funzionalità della milza, determina una suscettibilità ad alcune infezioni batteriche (Pneumococcus, Haemophilus Influenzae, Meningococcus). Un’altra condizione associata alla celiachia che comporta immunodepressione è il deficit di IgA (che compare nel 2% dei casi di celiachia). 

    il glutine può causare la malattia polmonare interstiziale (ILD) si riferisce a un’ampia categoria di condizioni che coinvolgono il sistema immunitario del corpo che attacca i polmoni e che producono infiammazione e cicatrici con difficoltà respiratorie e rischio di broncopneumopatia istruttiva cronica.

È stato ben documentato che la celiachia si manifesta in associazione con molte altre malattie autoimmuni , come il diabete di tipo I e 2 , la sindrome di Sjo ̈gren, le malattie della tiroide, la cirrosi biliare primitiva e Morbo di Addison . Ci sono stati anche studi che mostrano che i pazienti con sarcoidosi polmonare sembrano avere una risposta immunitaria cellulare intensificata, mediata dall’attività dei linfociti T helper e una risposta umorale intensificata con reattività verso più antigeni, inclusi gli antigeni self . La sarcoidosi, è stata associata a malattie autoimmuni della tiroide e sindromi polighiandolari autoimmuni.
Inoltre, ci sono dati che suggeriscono che la prevalenza di malattie autoimmuni comorbide può essere correlata alla durata dell’esposizione al glutine. Inoltre, gli anticorpi sierici correlati al diabete e alla tiroide possono scomparire quando i bambini con malattia celiaca mantengono una dieta priva di glutine, evidenziando il legame eziologico tra malattia celiaca e malattie autoimmuni. L’inizio anticipato di una dieta priva di glutine potrebbe aiutare a prevenire le sequele a lungo termine della malattia.
Molte malattie autoimmuni possono colpire i polmoni, a vari livelli. Mancanza di respiro e attacchi di tosse costanti sono due dei primi segni di malattia polmonare autoimmune (chiamata anche malattia polmonare autoimmune)

Quando il sistema immunitario del corpo colpisce erroneamente i polmoni, può causare sintomi come mancanza di respiro e tosse. Questo danno al tessuto polmonare è chiamato malattia polmonare autoimmune.

Le malattie autoimmuni spesso colpiscono più sistemi corporei. Le condizioni autoimmuni che colpiscono comunemente i polmoni includono:

  • Lupus , che provoca infiammazione in diverse parti del corpo, come pelle, cuore e polmoni
  • Artrite reumatoide , che causa infiammazione alle articolazioni
  • Sclerodermia , che provoca l’indurimento e il rassodamento della pelle (e talvolta di altri tessuti corporei)
  • Malattia polmonare interstiziale , che causa danni ai polmoni
  • Ipertensione polmonare , che è un tipo di ipertensione che colpisce i vasi sanguigni dei polmoni
  • Poiché la malattia autoimmune colpisce ogni persona in modo diverso, la diagnosi può essere difficile. 
  • È stata dimostrata un’associazione tra celiachia e sintomi ostruttivi delle vie aeree come l’asma e la tosse cronica Un certo numero di altre complicanze polmonari tra cui noduli polmonari diffusi, fibrosi interstiziale, bronchiectasie e alveoliti sono state collegate alla celiachia.
  • Una persona con una sensibilità al glutine non celiaca che continui a mangiare pane e pasta potrebbe starnutire o avere la congiuntivite e l’asma per l’infiammazione prodotta dal glutine e non per il solo contatto con il polline.
  1. Hilty M, Burke C, Pedro H, Cardenas P, Bush A, Bossley C, et al. Comunità microbiche disordinate nelle vie aeree asmatiche. PLoS One. 5 gennaio 2010 (1): e8578.Risorse esterne
  2. Schuijt TJ, Lankelma JM, Scicluna BP, de Sousa e Melo F, Roelofs JJ, de Boer JD, et al. Il microbiota intestinale svolge un ruolo protettivo nella difesa dell’ospite contro la polmonite pneumococcica. Intestino. aprile 2016;65(4):575–83.Risorse esterne
  3. Wang H, Liu JS, Peng SH, Deng XY, Zhu DM, Javidiparsijani S, et al. Crosstalk intestino-polmone nel coinvolgimento polmonare con malattie infiammatorie intestinali. Mondo J Gastroenterolo. 2013 ottobre;19(40):6794–804.Risorse esterne
  4. Jess T, Horváth-Puhó E, Fallingborg J, Rasmussen HH, Jacobsen BA. Rischio di cancro nella malattia infiammatoria intestinale in base al fenotipo del paziente e al trattamento: uno studio di coorte danese basato sulla popolazione. Am J Gastroenterolo. 2013 dicembre;108(12):1869–76.Risorse esterne
  5. Clemente JC, Manasson J, Scher JU. Il ruolo del microbioma intestinale nella malattia infiammatoria sistemica. BMJ. 2018 gennaio; 360: j5145.Risorse esterne
  6. Picardo SL, Coburn B, Hansen AR. Il microbioma e il cancro per i medici. Crit Rev Oncol Hematol. 2019 settembre;141(giugno): 1–12.Risorse esterne
  7. O’Keefe SJ. Dieta, microrganismi e loro metaboliti e cancro al colon. Nat Rev Gastroenterolo Hepatol. 2016 dicembre; 13 (12): 691-706.Risorse esterne
  8. Wang HB, Wang PY, Wang X, Wan YL, Liu YC. Il butirrato migliora la funzione della barriera epiteliale intestinale tramite la sovraregolazione della trascrizione della proteina a giunzione stretta Claudin-1. Dig Dis Sci. Dicembre 2012;57(12):3126–35.Risorse esterne
  9. El-Telbany A, Ma PC. Geni cancerogeni nel cancro del polmone: disparità razziali: ce ne sono? Geni Cancro. 3 luglio 2012 (7-8): 467–80.Risorse esterne
Schema di interazione tra le cellule del Sistema immunitario, il microbiota e le cellule tumorali.Questo schema rappresenta come il microbiota induca infiammazione (attivazione dei macrofagi e dei neutrofili), che, a sua volta induce i linfociti T gamma-delta a produrre molecole in grado di alimentare la crescita delle cellule tumorali.